Diritto societario
Il rischio d’impresa è correlato al divenire dei fenomeni che ricadono nella sfera di azione dell’azienda, e ai rapporti che essa istituisce con l’ambiente. Si distingue fra ambiente esterno e ambiente interno.
Ma è soprattutto quello esterno – collocazione geopolitica, intensità demografica, sviluppo economico e sociale, ricchezza materiale, vincoli ambientali – che offre all’impresa le maggiori opportunità e nello stesso tempo la pone di fronte ai più alti rischi.
L’ambiente esterno è oggi più che mai caratterizzato da un’altissima tensione evolutiva: da una parte c’è l’intensificazione dei processi di globalizzazione che incidono fortemente sulla dimensione aziendale (concentrazione) e sulla diversificazione della produzione (per segmenti, prodotti, mercati); dall’altra ci sono le leggi della new economy che riscrivono le regole del successo sulla base del primato dei beni immateriali: idee innovatrici, software, informazione come bene di scambio.
Una vera cultura del rischio non si propone di evitarlo (il rischio ambientale è inevitabile), ma lo prevede e lo affronta, lo conosce e lo interiorizza. Il rischio non è il male: è, in una definizione ormai classica, “l’insieme dei possibili effetti – positivi (opportunità) o negativi (minacce) – che un evento ha sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa”.