Roma, 2 novembre 2016 COMUNICATO STAMPA
Le cronache parlano di circa 26 milioni di euro spariti nel nulla e 400 investitori italiani truffati, per una cifra che supera in media i 60mila euro a testa. Sono questi i numeri del crac della Gforex, società specializzata nell’intermediazione sui cambi, protagonista dell’ennesimo episodio di risparmio tradito.
E’ una vicenda intricata, quella di Gforex su cui stanno cercano di fare chiarezza i Giudici del Tribunale Penale di Milano. Difatti, è pendente un procedimento penale a carico dei responsabili, personaggi legati a GForex a vario titolo, e nel dibattimento si sta cercando di venire a capo dei complessi passaggi di denaro incanalatisi su diverse piste internazionali: da Milano alla Svizzera fino agli Emirati Arabi.
Fallimento GForex
La storia in breve
GForex Spa, Società autorizzata ad intermediare in cambi ai sensi dell’art. 106 TUB, confezionava illegalmente un vero e proprio prodotto finanziario, vendendo l’illusione ai malcapitati, di mirabili performance ottenibili solo con una oculata gestione di capitali investiti nei mercati del Forex, di cui la Società si proponeva quale capace gestore di patrimoni.
Così facendo, la GForex si è appropriata dei capitali di investitori ignari, caduti nella rete dei suoi “segnalatori” sparsi su tutto il territorio nazionale.
I detti capitali venivano poi dirottati all’estero da dove non vi facevano più ritorno.
Chiamata a restituire le somme investite, oggetto di report falsi distribuiti ai propri clienti per invogliarli a investire di più, la GForex non ha potuto reggere oltre il gioco, tant’è che veniva dichiarata fallita dal Tribunale di Milano il 22 luglio 2011.
Avv. Giovanni Spinapolice
Managing partner

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Gli investitori truffati
In seguito al Crac di GForex, sono sorte diverse iniziative da parte degli investitori, tutti risparmiatori Retails, che hanno visto i risparmi di tutta una vita dissiparsi nelle mani di faccendieri senza scrupoli che gestivano la Società, ora tutti sotto processo penale presso il Tribunale di Milano.
L’Associazione “GForex”, che ha preso il nome appunto dalla omonima Società, più tristemente famosa, è una delle iniziative di quei Clienti della finanziaria, che si sono uniti per agire contro gli autori che si sono resi responsabili della perdita dei loro capitali investiti.
L’incarico all’Avv. Giovanni Spinapolice, Managing Partner presso Studio Spinapolice&Partners di Roma.
Circa 90 investitori e l’Associazione GForex stessa, si sono rivolti all’Avv. Giovanni Spinapolice, essendo lo Studio Spinapolice&Partners, noto per la sua specializzazione in campo Bancario e Finanziario e per aver ottenuto successi importanti in favore di numerosi investitori nei confronti di Banche in stretto collegamento con Operatori autorizzati ex art. 106 Tub (v. caso Invest Banca e IBS Forex), al fine di ottenere il risarcimento dei danni patiti nella vicenda GForex.
Nel mese di ottobre si è tenuto l’incontro di mediazione promosso dai clienti del predetto Studio S&P nei confronti di Banca d’Italia, Banca Barclays Spa e Unicredit Spa, ritenuti responsabili con GForex Spa della mancata restituzione dei capitali investiti.
In particolare, secondo la tesi difensiva, Banca d’Italia si sarebbe resa responsabile per culpa in vigilando, in altri termini per non aver vigilato sull’operato degli Istituti che si sono prestati a consentire l’illegale operatività di GForex, e conseguentemente per non aver preso provvedimenti a tutela degli investitori.
Quanto a Banca Barclays Spa e Unicredit Spa, per aver contribuito con modalità diverse al realizzarsi dell’attività abusiva di GForex in danno degli investitori, oltre al fatto che avrebbero commesso loro stesse degli illeciti nel favorire GForex nel confezionamento del prodotto finanziario da ritenersi abusivo.
Lo Studio S&P, grazie ad un team di esperti, diretti dal dr. Marcello Bartoli, già Ispettore Consob e Responsabile Ufficio Vigilanza SIM, Banche e Agenti di Cambio della Consob, Responsabile Controllo Interno/Compliance di intermediari finanziari autorizzati e CTU presso i Tribunali di Roma e Torino, ora Partner dello Studio S&P, ha potuto rilevare numerosi vizi e illegittimità nell’operato delle Banche attuali controparti, per cui ha ritenuto percorribile l’azione intrapresa per la tutela dei diritti dei propri Assistiti.
Continueremo a tenere informati i lettori sugli sviluppi di questa vicenda, nel frattempo invitiamo chiunque voglia inviarci informazioni o chiederci approfondimenti sul caso di scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..